Sabato ho partecipato per la terza volta, da quando sono passata nella categoria élite, alle STRADE BIANCHE, una delle gare più dure di tutto il calendario e, secondo me, anche una delle più difficili da interpretare. Non per nulla viene anche chiamata la classica del nord più a sud d’Europa, non ci sono i tratti di pavé ma ci sono ben otto settori di sterrato, per un totale di 31,6 chilometri di strade bianche.

Altimetria della gara
In azione sulle strade bianche

Questa gara è sempre stata particolarmente difficile per me, l’anno scorso nonostante facessi parte di una buona fuga sono andata in crisi negli ultimi venti chilometri di gara e, anche quest’anno, non è stata una giornata semplice e fortunata. Sul secondo settore di strade bianche, lo stesso dove avevo forato nel 2020, sono caduta, la ragazza davanti ha me è scivolata e io non ho potuto fare nulla per evitarla. Fortunatamente nessuna grave conseguenza, però mi sono tagliata sul sopracciglio e, visto che si tratta di una parte molto sensibile e che perde molto sangue, il medico di gara ha preferito medicarmi subito così ho dovuto aspettare diversi minuti prima di poter ripartire. Il rientro è stato molto faticoso, ho inseguito per più di dieci chilometri, così quando ho visto il gruppo pochi metri davanti a me avevo già esaurito buona parte delle mie energie. Nonostante ciò le mie compagne di squadra e il mio direttore sportivo mi hanno incitato a non mollare e grazie al loro sostegno ho stretto i denti riuscendo a rimanere nel primo gruppo sul tratto di sterrato più lungo e duro: ben nove chilometri! In seguito la velocità del gruppo è stata alta e ci sono stati numerosi attacchi, fino a quando, pochi chilometri prima del terzultimo settore, sul quale solitamente si infiamma la corsa, c’è stata una caduta e in molte abbiamo dovuto mettere il piede a terra e siamo rimaste attardate. Purtroppo ormai ero tagliata fuori dalla lotta per le prime venti/trenta posizioni ma ho comunque deciso di dare il massimo fino al traguardo perché sapevo che percorrere tutti i 136km sarebbe stato un ottimo allenamento per le prossime gare. Così sono arrivata nella bellissima Piazza del Campo per 55esima, ma sopravvissuta ad una giornata difficile!!

Le nostre CANNONDALE

Anche se sono tornata a casa con un occhio nero (ma nulla di grave), credo che sia stata una giornata abbastanza positiva sia perché la condizione è in crescita, sia perché probabilmente gli anni scorsi non sarei stata capace di rialzarmi, reagire, soffrire e portare a termine la prova.

In Piazza del Campo

L’obiettivo è quello di riuscire, nei prossimi anni, a sconfiggere la sfortuna che mi lega al secondo tratto di strade bianche per poter avere più energie da spendere nella seconda parte di gara, anche se sono consapevole del che fatto questa non sia una prova del tutto adatta alla mie caratteristiche ma… io e le STRADE BIANCHE abbiamo un conto in sospeso!

I miei prossimi impegni saranno due gare in Belgio: GP Oetingen domenica 14 e Danilith Nokere koerse mercoledì 17!

Io continuo a tenervi aggiornati ma se voi avete domande o curiosità non esitata a scrivere nei commenti che trovate qui sotto!

6 Comments

  1. Ciao Elisa, sono molto dispiaciuta per quanto accaduto, fortunatamente la caduta non ha provocato fratture e con la tua tenacia sei riuscita a portare a termine la gara.
    In bocca al lupo per le tue prossime gare, io come sempre, sarò li a fare il tifo per te. ❤
    Maria Vittoria.

    1. Forse se tra qualche anno mi dedicherò di più alla strada e inizierò a fare allenamenti più mirati in salita potrei provare ad entrare nella top 10, e sarebbe già un grandissimo successo!!

  2. Woow un racconto perfetto da chi vive la corsa in prima persona. Grazie Elisa, attraverso il blog e la scrittura riesci a trasmetterci le emozioni di gara come nessun altro. Avanti tutta…
    Grandissima Eli !

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