Siamo ad ottobre ma, in questo 2020 molto particolare, è tempo di correre le grandi classiche del nord!

Mercoledì abbiamo iniziato con le classiche delle Ardenne, in particolare con la Freccia Vallone, e ieri abbiamo preso il via alla Liegi-Bastogne-Liegi. Sabato prossimo sarebbe stato il turno dell’Amstel che però, purtroppo, è stata annullata a causa delle ancora difficili situazioni sanitarie. Io sono rimasta molto dispiaciuta perché quella gara mi piace particolarmente, visto anche il buon risultato dell’anno scorso, però soprattutto in questa stagione ho imparato che non c’è nulla di certo e che devo cercare di sfruttare ogni occasione che mi viene presentata.
La Freccia Vallone è conosciuta da tutti come la gara del muro di Huy, una salita di un chilometro durissima in cima alla quale viene sempre posto il traguardo. Il resto del percorso non è per nulla semplice, sempre vallonato fino al circuito finale (che si deve ripetere due volte) con tre côte molto impegnative, l’ultima delle quali è proprio il famoso muro di Huy.

Quest’anno le gare sono tutte molto dure perché la partecipazione è altissima e tutte le ragazze vogliono ottenere un buon risultato visto che molte competizioni sono state annullate e non ci sono numerose opportunità di mettersi in mostra. Così la gara è stata tirata fin dall’inizio e il primo passaggio sul muro di Huy è stato fatto fortissimo e non sono riuscita per veramente poco a stare con le prime. Sapevo che il rientro alle corse su strada dopo qualche giorno di recupero sarebbe stato difficile ma sono comunque contenta di aver messo un buon lavoro nulle gambe per far crescere la condizione.

Ieri la Liegi è stata durissima: 2100 metri di dislivello, ritmo forsennato dal pronti via, vento, pioggia battente per tutti i 135km e freddo. La gara è esplosa sulla seconda salita, quando solitamente il punto in cui si fa la differenza e su La Redute a 30 km dall’arrivo, dove si sono formati una fuga di otto fortissime atlete e un gruppo inseguitore di circa trentacinque unità di cui facevo parte. Sono riuscita a rimanere in questo plotoncino fino all’ultima salita a poco dall’arrivo e ad ottenere un buon trentottesimo posto in una gara poco adatta alle mie caratteristiche.
La condizione sta crescendo in vista delle prossime gare che sono il mio vero obiettivo perché si addicono di più alle mie caratteristiche e queste due competizioni erano un buon modo per fare fatica e preparare la gamba per i giorni successivi!

Mercoledì si riattacca il numero sulla schiena per la Freccia del Brabante, vi terrò aggiornati!
Campionessa anche di umiltà. Forza!
Grazie!