Dopo il gran finale di stagione su strada a Madrid mi aspettava un’ultima settimana di fatiche in pista prima di un bel periodo di riposo.

L’ultima gara di questo complicato 2020 sono stati i campionati europei élite su pista a Plovdiv, fino all’ultimo momento non sapevamo se si sarebbero svolti oppure no a causa dell’emergenza sanitaria in corso, ci siamo comunque preparate con determinazione e questo ci ha permesso di farci trovare pronte nel momento in cui, una settimana prima, è arrivata la conferma ufficiale che l’evento ci sarebbe stato.
Mi sono presentata a Plovdiv sapendo che la condizione fisica era molto buona e che avrei avuto tre possibilità per esprimermi al meglio: inseguimento a squadre, omnium e madison. Ero consapevole del fatto che, attraversando un buon periodo di forma, avrei potuto andare a podio in almeno due delle tre specialità, ma mai mi sarei immaginata di tornare a casa con un tale bottino!


Il primo giorno abbiamo preso il via alle qualifiche dell’inseguimento a squadre Martina Alzini, Chiara Consonni, io e Vittoria Guazzini (schierate in quest’ordine anche in pista), sapevamo che la Gran Bretagna era praticamente imbattibile e il nostro obiettivo era quindi di fare registrare un buon tempo. Abbiamo centrato in pieno in nostro obiettivo nella finale del giorno successivo, demolendo il record italiano (prima era 4’15″2) e facendo registrare uno strepitoso 4’13″632! Appena terminata la prova ho alzato gli occhi per vedere sul tabellone il nostro tempo e sono rimasta letteralmente senza parole, ho esultato con le mie compagne con lo stesso entusiasmo che avrei utilizzato se avessimo vinto! Questo ottimo tempo non ci ha però portate alla vittoria perché le nostre avversarie britanniche hanno fatto registrare un tempo sbalorditivo andando a soli due decimi dal record del mondo (4’10″4). Nonostante ciò nessuno, né noi atlete né il CT, si sarebbe mai aspettato un tempo così basso, ma questo ci ha dato tantissima fiducia e ci ha fatto capire che la altre nazioni non sono poi così lontane e irraggiungibili, abbiamo ancora qualche mese di tempo per perfezionarci ulteriormente e provare a battere nuovamente il nostro record italiano!


Dopo il quartetto è stato il turno dell’omnium, ero veramente contenta di poter prendere il via in questa specialità che mi piace moltissimo che da un po’ di tempo non facevo più nelle gare più importanti come europei e mondiali. Ad agosto mi aveva dato moltissimo morale la vittoria in questa specialità alla Sei Giorni di Fiorenzuola così, consapevole della mia buona condizione fisica, puntavo a tornare a casa con una medaglia, anche se sapevo che sarebbe stato molto difficile vincere. Le gare sono iniziate nel migliore dei mondi con una bella vittoria nello scratch, la britannica Kenny (noi siamo abituati a chiamarla con il suo nome da nubile Trott) si è messa in testa a due giri dalla fine ma al suono della campana sono riuscita a lanciare il mio lungo rapporto e a sorpassarla per guadagnarmi la prima posizione e fare in questo modo la strada più beve nell’ultimo giro così nessuno è più riuscito a superarmi. La tempo race è la gara che mi piace di meno, non solo è molto dura ma è difficile da interpretare e spesso capita di fare degli errori tattici, infatti dopo le volate iniziali è andata via una fuga di quattro atlete che sono riuscite a prendere il giro, io ,essendo rimasta dietro, non sono più riuscita a fare punti e ho concluso in sesta posizione. Dopo una breve pausa è arrivato il momento dell’eliminazione, io adoro questa gara ma è anche quella che delle quattro mi causa più agitazione prima della partenza: non si possono commettere errori in questa prova, basta un piccola distrazione per farsi eliminare tra i primi e buttare al vento anche la classifica generale dell’omnium. Fortunatamente ho corso molto bene rimanendo sempre nelle primissime posizioni ma coperta in modo da non sprecare troppo e sono arrivata alla volata finale con la Kenny che ha provato a chiudermi alla balaustra ma poco prima del suono della campana l’ho sorpresa con uno scatto esplosivo e non è più riuscita a passarmi! Sono arrivata così alla partenza della corsa a punti con due punti di vantaggio sulla britannica e un buon distacco sulla terza e la quarta, ho voluto iniziare a fare le volate fin da subito per cercare di dilatare il mio vantaggio nei confronti delle avversarie, così quando ho capito che se avessi vinto il penultimo sprint avrei matematicamente vinto l’omnium ho dato il massimo perché volevo evitare di dover lottare anche per la volata finale che, assegnando doppio punteggio, è sempre molto combattuta e insidiosa. Mi sono davvero esaltata l’ultimo giro sapendo di aver vinto e alzarle le braccia è stata una sensazione bellissima, se il giorno prima mi avessero detto che avrei potuto battere la Kenny non ci avrei mai e poi mai creduto! Quando ero più piccola l’ho sempre ammirata moltissimo e seguita in televisione e aver battuto una campionessa del suo calibro, cito solo i quattro ori olimpici perché l’elenco sarebbe infinito, è stato al di sopra di tutte le mie aspettative!



L’ultimo giorno ho partecipato alla madison in coppia con Vittoria Guazzini, sapevamo che una medaglia era alla nostra portata e abbiamo deciso come tattica di gara di puntare sugli sprint. Inizialmente la situazione si era messa decisamente a nostro vantaggio perché eravamo le più veloci e siamo riuscite ad accumulare un bel punteggio, fino a quando a metà gara circa le russe hanno attaccato dopo uno sprint e ci hanno colto di sorpresa, purtroppo si sono avvantaggiate velocemente e noi dietro non siamo riuscite a trovare collaborazione con le altre coppie così hanno preso il giro guadagnando venti punti e portandosi in testa alla classifica. Con questa situazione eravamo obbligate a lottare in tutti gli sprint per cercare di colmare il gap di più di dieci punti che avevamo nei confronti delle russe, la gara è rimasta molto incerta fino all’ultimo metro!!! Infatti alla dodicesima e ultima volata abbiamo capito che potevamo ancora vincere ma solo se avessimo vinto l’ultimo sprint che valeva 10 punti, Vittoria ha anticipato e io l’ho aspettata poco dopo l’inizio dell’ultimo giro per il cambio: abbiamo fatto una grande volata e ci siamo messe alle spalle le russe per un solo punto!! Ebbene sì, la pista è anche questo con 120 giri di gara e 12 sprint abbiamo vinto per un solo punto, direi che questa madison no si sarebbe potuta svolgere in modo più spettacolare!!!

Torno a casa da Plovdiv con tre medaglie, una d’argento e due d’oro, e con un record italiano, sicuramente non avrei potuto chiedere di meglio!!
Vorrei ringraziare tantissime persone ma per non dimenticarne nessuna tra qualche giorno farò un articolo apposta!!
Foto di BETTINI FOTO e SWPIX
Davvero brava‼️ Per l’impegno per arrivare fino a lì, per le tante rinunce e per la passione che ci metti!!! non ci sono altre parole‼️