La vittoria

Domenica al Trofeo Binda a Cittiglio è arrivata la prima vittoria della mia carriera in una gara World Tour di un giorno! Questa vittoria è stata ancora più speciale perché è arrivata in Italia e con la maglia iridata, le emozioni che ho provato sono davvero difficili da descrivere e la mia gratitudine nel confronti della squadra è immensa. Infatti, ancora una volta, le ragazze della Trek-Segafredo sono state impeccabili dal primo all’ultimo chilometro e mi hanno guidata ed aiutata in modo perfetto!

Come promesso questo articolo sarà diverso rispetto al solito perché voglio rivivere la gara e descriverla attraverso le VOSTRE DOMANDE, potendo così soddisfare le vostre curiosità! Ho selezionato cinque domande tra le tante che mi avete scritto scegliendole tra quelle più ricorrenti!

Quando hai capito che la corsa si stava mettendo nel migliore dei modi a tuo favore?

Nella riunione pre gara di sabato sera avevamo ipotizzato diversi scenari: un attacco in solitaria di Elisa Longo Borghini, una fuga ristretta con dentro Elisa o Ellen oppure un arrivo in volata per me. Durante la gara abbiamo visto che non si riusciva a portare via una fuga poco numerosa e al suono della campana abbiamo deciso di organizzarci per un arrivo in volata nel gruppo ormai molto ridotto in cui eravamo rimaste. Ho capito che la corsa stava andando nel migliore dei modi quando siamo riuscite a rimanere tutte unite e vicine sull’ultima salita facendo un buon passo e non lasciando troppo spazio alle sei ragazze che avevano attaccato, quando ho visto che allo scollinamento avevamo circa 10 secondi ho capito che la gara era sotto il nostro controllo e che avremmo potuto farcela.

Sulla salita

“Come hai fatto a capire quando era il momento esatto per lanciare lo sprint?”

L’arrivo del Trofeo Binda è molto insidioso perché il rettilineo è in leggera salita e quindi, anche se dopo l’ultima curva a destra a 300 metri dalla fine si vede già lo striscione dell’arrivo, non bisogna lasciarsi ingannare e partire troppo presto altrimenti si rischia di non avere più forza nelle gambe per gli ultimi 100 metri. Proprio per questo ho deciso di non prendere la volata troppo davanti ma lasciare che fosse qualcun’altra a lanciare lo sprint e uscire allo scoperto solo negli ultimi 100 metri. In una volata non è mai semplice capire quale sia esattamente il punto giusto in cui partire, solitamente studio bene gli ultimi chilometri per decidere come impostare lo sprint, ma poi è l’istinto a guidarmi in gara perché le decisioni devono essere prese molto velocemente ed esitare anche solo un secondo può essere letale.

Il podio

“Come ti resetti mentalmente quando in una gara come il Binda la corsa viene neutralizzata?”

Domenica la corsa è stata neutralizzata e fermata per circa mezz’ora a causa di un incidente avvenuto sul percorso di gara. Inizialmente ho cercato di rimanere concentrata sulla gara: ne ho approfittato per bere e mangiare, prendere qualche ulteriore gel da mettere in tasca e ho pensato a come sarebbe potuta cambiare la nostra tattica di gara. Poi, quando mi sono resa conto che avremmo dovuto aspettare ancora diversi minuti, ho cercato di rilassarmi e scaricare la tensione, ho chiacchierato un pochino con le mie compagne di squadra e con le mie amiche in gruppo per cercare di far passare il tempo. Quando la gara è ripartita sapevo che il ritmo sarebbe stato subito alto e ho cercato di rimanere nelle prime posizioni per scaldare di nuovo le gambe e non farmi cogliere di sorpresa in caso di attacchi. Devo ammettere che mentalmente non è stato semplice ripartire, avrei semplicemente desiderato tornare sul bus al caldo, ma sono molto competitiva e appena ho sentito nuovamente il via la mia testa è entrata di nuovo in “modalità gara”. Io non sono una persona a cui piace fermarsi neanche durante gli allenamenti ad esempio per una pausa caffè, ma domenica nella mia mente ho ringraziato le mie compagne di squadra che nei giorni di scarico prima delle gare mi hanno abituato a fermarmi durante la sgambata per prendere un caffè o un succo!!!

Dopo l’arrivo

“Puoi descrivere le emozioni che hai provato quando hai realizzato di aver vinto?”

Dopo la linea del traguardo ero veramente felice, è difficile poter descrivere esattamente le emozioni che ho provato: vincere una gara World Tour in Italia con la maglia iridata! Non credo che si possa chiedere di più! Indubbiamente questi momenti così belli sono indimenticabili e mi aiutano a continuare con grande determinazione i miei allenamenti e a fare sacrifici per cercare di vincere di nuovo! Vincere con la maglia di campionessa del mondo è come poter toccare il cielo con un dito per un istante!

Dopo l’arrivo

“Ti sei divertita durante la corsa?”

Si, mi sono divertita davvero moltissimo! Perché ho subito trovato il feeling giusto con le mie compagne di squadra, abbiamo sempre avuto la situazione sotto controllo e siamo state unite dal primo all’ultimo chilometro. Quando mi sono resa conto che potevo vincere l’adrenalina è salita alle stelle e questa bellissima giornata si è conclusa nel migliore dei modi con una fantastica vittoria! Non c’è nulla di più bello che divertirsi così mentre si fa il proprio lavoro!

Spero di essere riuscita a soddisfare le vostre curiosità! Vi aggiorno anche sul mio calendario:

  • 23 marzo Brugge-De Panne
  • 27 marzo Gent-Wevelgem
  • 3 aprile Giro delle Fiandre

Continuate a seguirmi!

La mia squadra

Foto di Emanuela Sartorio e Bettini Photo

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